Sonetti e Canzoni
Guittone d'Arezzo
Il riformatore caposcuola di un'intera generazione
Non restano che poche notizie sulla vita di Guittone d’Arezzo e le apprendiamo soprattutto dai suoi versi e dalle sue Lettere. Nacque ad Arezzo intorno al 1230 da famiglia borghese; suo padre, Viva di Michele, era camerlengo del comune d’Arezzo. G. era un fervente sostenitore dei guelfi ed esprimeva le proprie convinzioni politiche nella sua opera, riprendendo da un lato i temi della tradizione cortese della Scuola siciliana e tracciando la sua personale poetica con componimenti d’argomento politico, dai quali si apprende la notizia del suo esilio volontario a Bologna. Abbandonò la moglie e i tre figli piccoli, per entrare nell’ordine dei frati gaudenti, e ripudiò le sue rime cortesi per dedicarsi a una poesia d’impronta etico-religiosa, e in una canzone che parla della sua conversione e dei suoi nuovi interessi, Ora parrà s’eo saverò cantare, G. dice di essersi lasciato alle spalle la lirica d’amore per approdare a una poesia di ricerca morale e dottrinaria.
Il percorso letterario di Guittone è senza dubbio incentrato sulla ricerca formale e si contraddistingue da una continua tensione verso una sempre nuova sperimentazione stilistica, la scrittura risulta spesso oscura e difficile, cosa che ha fatto dire a Dante nel canto XXIV del Purgatorio, tramite il rivale Bonagiunta Orbicciani da Lucca, che il suo era appunto un "Dolce" stil novo, in contrapposizione col suo rimare; ma la grandezza di Guittone sta nel superamento delle tematiche della Scuola siciliana per esperire tutte le potenzialità espressive della lingua volgare, tanto che subito fu riconosciuto come un caposcuola da un’intera generazione di rimatori, tra cui spiccano tra gli altri e Chiaro Davanzati e la Compiuta Donzella di Firenze.
© Silvia Licciardello. Riproduzione riservata.